A Roccella Jonica nella splendida cornice della Chiesa madre del Castello dei Carafa si è svolta la celebrazione del 10° anniversario del gemellaggio con Arco, presenti per la città trentina più di cento persone, oltre a una rappresentanza delle due altre città gemellate, Schotten (dal 1960) e Bogen (dal 1991) con Arco, e delle «citta amiche»: Beloeil (Belgio), Crosne (Francia) e Rymarov (Repubblica Ceca), assente Maybole (Scozia) e Ozimek (Polonia).
A coordinare l’evento, arricchito dalla presenza di figuranti nel ruolo di personaggi del casato dei Principi Carafa, è stata l’associazione “Roccella/Europa per i gemellaggi” con in testa il suo presidente Pietro Commisso, affiancato dalla vice Elisa Sfara.
“In questi anni Arco è stato per noi un esempio stimolante e illuminante. Il nostro gemellaggio oggi poggia su basi solide e ne sono testimoni i rapporti di affetto che ormai si sono creati tra le due comunità”, ha evidenziato Pietro Commissodopo aver ricordato le persone come l’ex sindaco e senatore Sisinio Zito (fu lui a firmare il Patto nel 2007 insieme all’allora Sindaco di Arco, Renato Veronesi) che hanno creduto nell’importanza del gemellaggio e ripercorso le tappe che a partire dal 2002, “accogliendo un’imbeccata dell’allora vescovo di Locri Giancarlo Bregantini ad unire due realtà diverse del nord e del sud, ma appartenenti allo stesso continente”, hanno portato le due città a conoscersi sempre di più.
“In un’ Europa in cui prevalgono egoismi, divisioni e focolai di terrorismo, il compito di creare rapporti di pace duraturi non può essere affidato solo a politici e funzionari del Consiglio europeo – ha poi ammonito Commisso – ma è necessario spostarlo nelle mani dei cittadini, costruendo relazioni attraverso un’attività di scambi che venga sostenuta dalle istituzioni e noi di Arco, Roccella e dei paesi gemellati e amici siamo pronti a fare la nostra parte”.
Dello stesso avviso il suo collega Lino Rosà, presidente dell’associazione “Arco obiettivo Europa”, che ha confessato: ”Vorrei che i nostri concittadini imparassero di più la lezione di accoglienza di Roccella”.
Il sindaco Giuseppe Certomà ha posto l’accento su “l’importanza simbolica dei rapporti di gemellaggio come opportunità per ravvivare il legame tra il Mezzogiorno ed il resto d’Italia e rinsaldare l’unità della Nazione in tempi in cui tale valore è sempre più inficiato da movimenti di autonomia e separatismi”. Si è, poi, augurato di “infoltire i rapporti tra le due cittadine con attività proficue alla crescita delle rispettive comunità”.
Un augurio espresso anche dall’ assessora Silvia Girelli di Arco che si è detta “felice dei sentimenti di affetto e della volontà reciproca di creare legami con radici profonde che accomunano persone che vivono a 1300 chilometri di distanza” ed allargando lo sguardo oltre i confini territoriali ha auspicato che “ognuno possa sentirsi benvenuto in ogni parte del mondo”.
“Il senso di comunità, di aprirci all’altro per crescere uniti e solidali e l’orizzonte europeo che questo gemellaggio ci suggerisce ed insegna è un valore per tutti”, ha rimarcato l’assessora alla Cultura di Roccella Bruna Falcone. Dopo un pensiero al sen. Zito e alla sua visione di Roccella proiettata nell’Europa, Falcone si è detta convinta che “nuove pagine di storia insieme restano da scrivere” ed ha augurato alle due comunità “buon cammino, consapevoli che questo mondo insieme lo possiamo cambiare”.